Piccoli film perpetui, pellicola 135 mm, 2018
Nel progetto Piccoli film perpetui si assiste ad un’azione intermediale che mette in gioco supporti diversi (analogici e digitali) alla ricerca di scontri dialettici. In questo progetto si vuole recuperare il concetto di materia filmica utilizzando il supporto della pellicola in maniera ibrida. Si è immersi in un loop di immagini bloccate, dove fluiscono solo fremiti e sussulti, quasi la rappresentazione visiva di un nevrotico tic motorio, simbolo, reiterato all’infinito, delle esperienze e gestualità umane. Il supporto filmico e’ quello dei classici rullini 135 mm, che in questo caso vengono utilizzati come fossero bobine di una pellicola cinematografica. Soggetti statici oppure colti da momentanee vibrazioni (come acqua e piante mosse dal vento) vengono ripresi con la tecnica della raffica fotografica. In questa repentina alternanza di immagini vi è una totale assenza di narrazione. Il dinamismo delle sequenze risulta solo dal montaggio dei vari fotogrammi che origina una successione apparentemente statica, la cui alterazione è quasi impercettibile agli occhi.